Prosegue il mio percorso di ricerca e studio sul ruolo della formazione nel fenomeno e-religion! Da questo Blog, attraverso parole, immagini e video, posterò le mie news...e altro!
MEDIA EDUCATION ED EMPOWERMENT NELLA SCUOLA ITALIANA: LA SFIDA EDUCATIVA PER IL BENE COMUNE

Guardando al rapporto giovani/media emerge un profilo fragile dai contorni liquidi e mutevoli, che sembra rifuggire velocemente da definizioni troppo rigide e poco declinabili nella realtà attuale: da una parte, sembra essere caratterizzato da un’esuberanza comunicativa e, dall’altra, da un’afonia cronica negli altri tradizionali scomparti dell’esistenza, tra forme estreme di consumi, isolamento online e narcisismi tecnologici. La sfida «dal basso» proposta dalla Media Education può aiutarci a capire il mondo dei nativi digitali.

Considerato l’alto tasso di esposizione mediatica al quale sono sottoposte le nuove generazioni, sembra quasi scontato pensare alla scuola italiana come un’agenzia di socializzazione capace di formare e trasmettere loro, concretamente, un approccio tecnico-culturale e un’alfabetizzazione integrale ai media: ma così non è. Rispetto ad altri paesi europei, come l’Inghilterra, la Germania e la Francia, la Media Education (ME) rimane una materia «mimetizzata» nel curriculum scolastico nazionale ‒ presente solo grazie all’abilità e alla buona volontà di insegnanti qualificati e media educator ‒ il che non permette ai nostri ragazzi di salire sul «treno» della società della conoscenza con la stessa maturità e adeguata esperienza dei propri coetanei all’estero. Chi li prepara a un uso cosciente e consapevole dei nuovi strumenti della comunicazione? Pensiamo davvero che un’auto-formazione possa bastare a istruirli e a tutelarli? Sappiamo anche che i ragazzi sono abituati a utilizzare questi strumenti in maniera istintiva e multitasking, mescolando il tempo dedicato allo svago e quello dedicato allo studio. Quante volte ci siamo chiesti: come fanno a studiare con la televisione accesa, l’i-pod nelle orecchie, una mano sul telefonino e un occhio su Facebook? Fino a quando si lascerà crescere i giovani come «autodidatti mediali», questi strumenti continueranno ad appartenere esclusivamente alla sfera ludica del loro vissuto e, dunque, associati per lo più a questo scopo, con una pesante ricaduta sul tempo dedicato alla costruzione del proprio sé. Il riflesso di questo preoccupante «freno a mano all’empowerment» emerge con forza negli ultimi dati del Censis basati sul rapporto della Commissione Europea ‒ Eurobarometro 2011 ‒ che ci raccontano di un «rattrappimento nel presente» in cui la società italiana e le sue istituzioni sembrano vivere, avvitate su se stesse, al di fuori della propria storia e, altresì, senza un concreto progetto a lungo termine sul proprio futuro: insomma, si vive alla giornata cercando inutili scappatoie in logori populismi e familismi amorali lontani anni luce dalla ricerca del bene comune. La scuola, «sotto assedio» da parte di istituzioni negligenti e alunni arrabbiati e disorientati, sembra perdere inesorabilmente il proprio carisma diventando, per lo più, un luogo di trincea che il 50% dei suoi ragazzi ritiene un «investimento inutile» e dove gli insegnanti stessi si percepiscono come «attori di uno spettacolo che non interessa più nessuno». Devono far riflettere anche le proteste di questi giorni. Migliaia gli studenti italiani tornano a manifestare, facendo rete in novanta città, per gridare la loro «indignazione» contro il governo, contro il ministero dell’istruzione che non li tutela, né li rappresenta. I nostri giovani sfilano nelle piazze con una nuova bandiera, il «testamento ideologico» di Steve Jobs: stay hungry, stay foolish! Chi li ascolterà?

Gli scontri di piazza S. Giovanni, avvenuti lo scorso 15 ottobre ci ricordano che il sonno della ragione genera sempre mostri. E’ un problema di linguaggi, di strumenti, di formazione continua e di ricerca, o più semplicemente di un assurdo ritardo legislativo? La sfida educativa dal basso, proposta dall’educazione ai media, può dare forza ai «precari della cultura» e fiaccare, goccia dopo goccia, l’industria culturale e i suoi simboli a buon mercato? Solo un patto di responsabilità condivisa fra famiglia, scuola e istituzioni permetterà ai nostri figli nativi digitali di rispecchiarsi nella scuola, e approcciare a un uso corretto e formativo delle nuove tecnologie: proprio perché educati ai media e con i media. Obiettivo primario della ME è proprio canalizzare questo incontro e favorirlo attraverso le cosiddette buone pratiche e la costruzione di una media literacy. Proteggere, informare, sensibilizzare ed emancipare sono gli orientamenti fondamentali di questa disciplina e, al contempo, le parole chiave di un discorso completo sul suo ruolo nella scuola che risponda alla fatidica domanda: perché la Media Education? Forse perché i media rappresentano «un’industria delle coscienze» e una «fabbrica delle notizie», oppure perché esiste uno «stretto rapporto fra media e processi democratici», oppure perché stiamo vivendo la privatizzazione dei media e la «mediamorfosi» o, a maggior ragione, per il rapporto nodale fra giovani, futuro e comunicazione mediata nella società della conoscenza?

La Chiesa attraverso i propri mezzi di comunicazione sociale sta promuovendo, concretamente, una presa di coscienza sulla necessità di educare ai media con competenza per generare competenze. La stessa ME, accreditata dal MIUR per la formazione, nasce in Italia proprio grazie alla vocazione salesiana del suo fondatore e all’impegno dei pionieri dell’associazione MED (Associazione italiana per l’educazione ai Media e alla Comunicazione), professionisti di buona volontà. Sono passati circa vent’anni, sia da quella data, che dall’ingresso ufficiale della Chiesa nella rete, attraverso l’apertura del suo primo sito internet. Un passo importante, compiuto grazie all’intuizione e alla sensibilità di Giovanni Paolo II, ricordato come il Papa mediatico e il Papa dei gesti per la portata simbolica del suo pontificato e per il suo rapporto unico con i mezzi di comunicazione. Era il 19 marzo 1990 quando, visitando gli stabilimenti della Olivetti di Ivrea, commentava con meraviglia: «Capisco cosa vuol dire la parola computer, ma non so bene quale realtà vi sia dietro». In quest’arco di tempo, la Chiesa ha dimostrato di accogliere attivamente sia i nuovi strumenti della comunicazione che gli ambienti ad essi relativi, grazie alla promozione di molteplici progetti e convegni rivolti ad un dibattito completo sul linguaggio digitale, percependone la valenza formativa per le nuove generazioni. Il Direttorio Comunicazione e Missione del 2004 e il recente documento Educare alla vita buona del Vangelo riportano a tema l’urgenza di un progetto culturale per la comunicazione nella cultura digitale. La Chiesa come «comunità educante» può rispondere, pertanto, con due importanti parole chiave: competenze mediali e sguardo critico. Perché educare ai media nella scuola cattolica? Risponde Don Roberto Giannatelli presidente onorario e fondatore del movimento per la Media Education in Italia: «Se hai una casa in riva al mare e ti nasce un figlio, non erigere un muro di fronte ma insegnagli a nuotare».

La scuola cattolica ha tutte le carte in regola per promuovere a favore delle giovani generazioni un curriculum scolastico che comprenda a pieno titolo un’educazione ai media, proponendo iniziative e buone pratiche capaci di rompere il muro del silenzio ostinato dei policy makers e, al contempo, di prendere per mano la scuola pubblica verso un graduale, quanto necessario, avvio verso la Media Education per il bene comune della società e delle nuove generazioni. La strada è sicuramente lunga e in salita, allora, considerato il capitale sociale a disposizione, perché non partire proprio dall’ora di religione? Molti già lo fanno: uniamo le forze.

mercoledì 19 ottobre 2011

FORSE NON TUTTI SANNO CHE.....

Dal sito dell'Unione Europea, qualcosa su cui riflettere........



"Un approccio europeo all'alfabetizzazione mediatica nell'ambiente digitale" 
Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni.  
[COM(2007) 833 definitivo - 20 dicembre 2007-Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].



L'educazione ai media è definita come la capacità di consultare, comprendere, valutare criticamente i media e crearvi contenuti.
Indispensabile allo sviluppo di una cittadinanza piena e attiva, essa offre ai cittadini europei la possibilità di cogliere più pienamente la dimensione culturale ed economica di tutti i tipi di media connessi alla tecnologia digitale (televisione, cinema, video, siti web, radio, videogiochi e comunità virtuali).
Un livello elevato di educazione ai media può contribuire alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona favorendo l'emergere di un'economia della conoscenza e stimolando la competitività nei settori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e dei media.
L'educazione ai media può imprimere nuovo slancio alla politica audiovisiva europea. Il rapporto della Commissione sull'attuazione della nuova direttiva " Servizi di media audiovisivi " renderà conto segnatamente dei livelli di educazione ai media in tutti gli Stati membri fino al 2011. La direttiva in questione riguarda anche il programma di sostegno MEDIA 2007, prestando particolare attenzione all'accesso alle opere audiovisive e alla promozione del patrimonio audiovisivo europeo.
Come rendere efficace l'educazione ai media?
La Commissione prospetta l'educazione ai media in tre settori:
  • contenuto online;
  • comunicazione commerciale;
  • opere audiovisive.
Un'educazione efficace ai media permetterà agli utenti di valutare criticamente il contenuto online. La Commissione auspica, ad esempio, di vedere sviluppata un'impostazione critica alla pubblicità piuttosto che vietare certe pratiche.
L'educazione ai media dovrà incoraggiare, in generale, l' accessibilità on-line così da permettere alle persone disabili, sfavorite o discriminate a motivo del sesso, dell'origine etnica, dell'età, della religione o dell'orientamento sessuale di beneficiare dei vantaggi offerti dall'evoluzione della società dell'informazione.
Per quanto riguarda le opere audiovisive, l'educazione ai media consiste nell'opera di sensibilizzazione al patrimonio cinematografico europeo e nel sostenere la creatività a livello audiovisivo.
La presente comunicazione si basa sulle conclusioni della vasta consultazione pubblica avviata nell'ottobre 2006 [EN] (pdf ), che mettono l'accento sulla diffusione delle buone pratiche locali e nazionali nel settore dell'educazione ai media.
Considerato l'insieme di queste priorità, gli Stati membri sono invitati a:
  • incoraggiare le autorità nazionali responsabili della regolamentazione dell'audiovisivo e delle comunicazioni elettroniche a partecipare maggiormente alle iniziative di educazione ai media;
  • provvedere alla regolare verifica a posteriori delle iniziative di educazione ai media definendo nuovi criteri valutativi;
  • elaborare codici di condotta o quadri normativi che coinvolgano l'insieme delle parti interessate, ossia le autorità di regolamentazione a livello nazionale, le associazioni di consumatori, i fornitori e i produttori di contenuti, le imprese del settore dei media, l'insegnamento e gli enti culturali e di ricerca.
Contesto
La raccomandazione ( (ES) (DE) (EN) (FR)) relativa alla protezione dei minori e della dignità umana e al diritto di replica relativamente alla competitività dell'industria europea dei servizi audiovisivi e di informazione in linea sottolinea l'importanza dell'educazione ai media.
Le iniziative previste per l'educazione ai media si situeranno nel quadro dell' Anno europeo del dialogo interculturale.

domenica 16 ottobre 2011

A GIOCARE CON IL NERO PERDI SEMPRE


LE STORIE DI IERI
15 ottobre 2011, Roma

La protesta degli indignati italiani bloccata dalla violenza...

                     
                                   




...Adesso è rimasta una scritta nera sopra il muro davanti casa mia, dice che il movimento vincerà
il gran capo ha la faccia serena la cravatta intonata alla camiciaMa il bambino nel cortile si è fermato si è stancato di seguire gli aquilonisi è seduto tra i ricordi vicini, i rumori lontaniguarda il muro e si guarda le mani...





venerdì 14 ottobre 2011

EDUCATION 2.0


Parte oggi il II convegno nazionale "EDUCATION 2.0" 
cliccate qui per vederlo in diretta streaming : www.educationduepuntozero.it


Dal sito del convegno  

www.educationduepuntozero.it/racconti-ed-esperienze/programma-convegno-4021402236.shtml


ecco il programma


Una giornata intera per raccontare, e costruire insieme, la scuola nuova. Quella che fa innovazione grazie alle idee e al lavoro di insegnanti, dirigenti, studenti. Ci ritroviamo venerdì 14 ottobre a Firenze per il secondo convegno di Education 2.0, “Competenze e ambienti di apprendimento. Gli strumenti didattici, l’aula, il laboratorio, il territorio, il web”. Ecco il programma.


Dopo la prima call e l’invito alle iscrizioni per gli uditori ecco i nuovi dettagli sul secondo convegno di Education 2.0. Ne approfittiamo per ricapitolare tutte le informazioni essenziali.


LUOGO
Firenze, nel centralissimo Istituto degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata 12.

DATA
venerdì 14 ottobre 2011, dalle 10.30 alle 18.00

PROGRAMMA
9.30-10.30 Registrazione dei partecipanti
10.30-11.00 Apertura di Luigi Berlinguer, direttore scientifico di Education 2.0
11.00-13.30 Le scuole presentano i loro progetti (quattro sessioni parallele)
13.30-14.30 Pausa pranzo con catering
14.30-18.00 Le scuole presentano i loro progetti (quattro sessioni parallele)
(10.30-18.00, allestimento di dieci poster di esperienze di innovazione didattica nel chiostro dell’Istituto)

SESSIONI
Quattro sessioni tematiche su altrettante sale dedicate alle innovazioni 1) nella didattica digitale, 2) negli spazi di apprendimento, 3) nei curricoli e 4) nei rapporti tra territorio e scuola.

FORMAT E OSPITI
Gli insegnanti e le scuole racconteranno le loro esperienze di innovazione educativa e ne discuteranno con esperti e politici: Luigi Berlinguer, Giovanni Biondi, Norberto Bottani, Franco De Anna, Giovanni Di Fede, Rosa Maria Di Giorgi, Fiorella Farinelli, Mario Fierli, Vittoria Gallina, Linda Giannini, Antonio Giunta La Spada, Alessandra Maggi, Walter Moro, Carlo Nati, Michele Pellerey, Maurizio Piscitelli, Marco Rossi-Doria, Silvano Tagliagambe, Stella Targetti, Guglielmo Trentin.


mercoledì 12 ottobre 2011

SAVE THE CHILDREN per il Safer Internet Day



Safer Internet Day
7 febbraio 2012

                           WHAITING FOR
                     www.saferinternet.org/web/guest/home






IL COMUNICATO STAMPA DELLO SCORSO ANNO 
Collegamento diretto al link: www.savethechildren.it/IT/Tool/Press/Single?id_press=286


Safer Internet Day: il 27% dei minori che usa internet si dà appuntamento con qualcuno conosciuto in rete, il 17% ha rapporti intimi con qualcuno contattato online e il 13% invia foto o immagini di se' nudo


Anche quest’anno i risultati della ricerca su “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani ” alla vigilia della Giornata dedicata dalla Commissione Europea all’uso sicuro e responsabile delle nuove tecnologie fra i giovani. L’ evento di guerrilla theatre “slip volley” promosso da Save the Children e Adiconsum a Roma

Via i giornalini porno di antica memoria o i consigli dei fratelli più grandi e delle amiche. La rete ormai è il luogo dove scoprono, esprimono, esibiscono, raccontano e anche sperimentano la propria sessualità, con pochi pudori e molta libertà, i pre-adolescenti e gli adolescenti italiani.



Perché - come emerge dalla ricerca di Save the Children “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani” realizzata anche quest’anno da Ipsos - il 34% degli intervistati, dunque 1 ragazzo su 3, dichiara di aver ricevuto messaggi con riferimenti al sesso mentre è tra i 14 e i 15 anni che la maggior parte dei nostri adolescenti maschi e femmine - il 54% del campione - diventano “attivi” inviando il loro primo messaggio hard, invio che non imbarazza ma anzi vede in azione anche il 36% degli intervistati fra i 10 e i 14 anni.


Secondo la ricerca poi il 32% di teen ager dà il suo numero di cellulare a qualcuno conosciuto online, il 27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet, il 19% riceve video-immagini di persone conosciute solo in rete seminude/nude, il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web, il 13% invia video/immagini di sé seminudo/nudo. Percentuali che cambiano e salgono con il salire dell’età: per esempio fra i 12 e i 13enni è il 10,5% a darsi appuntamento con una persona incontrata in rete a fronte del 31% fra i 16 e i 17 anni; ha rapporti intimi off line a seguito di una conoscenza online il 6,5% dei nostri pre-adolescenti a fronte del 19% dei 16-17enni. E una quota non banale di ragazzini/e di dodici-tredici anni, il 6,5% del campione, invia video e immagini di sé nudi a fronte del 16% dei 16enni-17enni.


“Questi dati dicono in modo eloquente come i ragazzi e le ragazze utilizzino la rete per esprimere e sperimentare a 360° la loro sessualità. Non solo si espongono alla visione di immagini, foto, messaggi a sfondo sessuale ma espongono loro stessi, in prima persona, fino ad arrivare al contatto off line cioè all’incontro intimo vero e proprio con persone conosciute via web”, commenta Valerio Neri Direttore Generale Save the Children Italia.


Non a caso il messaggio di quest’anno del Safer Internet Day (l’8 febbario, ndr), la giornata istituita dalla Commissione Europea per un uso sicuro e responsabile delle nuove tecnologie, si riassume nello slogan è più di un gioco, è la tua vita.


“E’ fondamentale che i ragazzi e le ragazze capiscano che non esistono mondi virtuali perché quello che si fa su Internet o con il cellulare ha un impatto diretto e concreto sulle loro vite, quindi ogni azione deve essere ponderata e valutata nelle sue possibili conseguenze positive o negative perché stiamo tirando in ballo la nostra vita, i nostri sentimenti, la nostra sfera più personale e intima”, spiega Neri.

“Ogni contenuto che noi postiamo online, lo rendiamo accessibile a tutti,” fa eco Pietro Giordano, Segretario Nazionale di Adiconsum. “La vita che i ragazzi giocano in internet è reale. Vogliamo rilanciare, con questa giornata, l’appello a fare attenzione e acquisire maggiore consapevolezza di quelli che sono gli strumenti di tutela che ci sono messi a disposizione”.

Save the Children e Adiconsum sono i referenti italiani per il Programma Safer Internet della Commissione Europea .

Triveneto e Campania sono le regioni in cui più ragazzi dichiarano comportamenti hard e rischiosi, secondo la ricerca di Save the Children. Se infatti per la ricezione di messaggi a contenuto sessuale si impone il Triveneto con il 43% dei ragazzi e ragazze che dichiarano di riceverne, è poi la Campania insieme al Sud Italia ad emergere con rispettivamente il 38% e il 35% dei ragazzi che dichiara di essersi dato appuntamento con qualcuno conosciuto in Internet, il 23% e il 20% che ammette di avere avuto rapporti intimi con persone contattate in rete, il 22% di aver inviato video/immagini di sé seminudo o nudo.

Per quanto riguarda invece l’invio di messaggi a contenuto sessuale e lo scambio di immagini provocanti via internet, si segnalano il Lazio con il 65% di ragazzini e ragazzine che dicono di averlo fatto la prima volta fra 10 e 14 anni e il Nord Ovest (Piemonte, Liguria, Val d’Aosta) con il 59% dei ragazzi e ragazze che ammette di averlo fatto per la prima volta fra i 15 e i 17 anni.

Nel 43% dei casi sono gli amici e i fidanzati i destinatari dei messaggi hard ma per il 12% degli intervistati sono degli sconosciuti.

Quanto poi al perché una ragazza o un ragazza inviano o pubblicano in Internet messaggi, immagini o video di se stessi con riferimenti sessuali o in atteggiamenti provocanti, gli intervistati indicano come motivazione prevalente nei propri coetanei il farsi notare da qualcuno o il sentirsi sexy (rispettivamente danno queste ragioni il 55% e il 43% di intervistati con riferimento alle ragazze, il 52% e il 27% degli intervistati con riferimento ai ragazzi). Non mancano però anche motivazioni più utilitaristiche: secondo il 29% le ragazze o i ragazzi fanno tutto ciò per ricevere regali/ricompense/ricariche.


“L’indagine di Save the Children svela le emozioni e le motivazioni che sono dietro ai comportamenti degli adolescenti e pre-adolescenti in rete”, prosegue Valerio Neri. “Tra le principali ragioni alla base del loro intenso scambio di materiali a sfondo sessuale mettono in testa il divertimento (per il 44% degli intervistati) o riuscire a vincere la propria timidezza (40%) e più in generale la voglia e il bisogno di esibizione e di mostrarsi competenti in materia sessuale”.


Tuttavia la ricerca apre anche ulteriori prospettive: alla domanda se parlano di tutto ciò che fanno, vedono, scambiamo o trovano in Internet, il 46% degli intervistati dice di sì, di parlare di questi argomenti. L’86% lo fa con i propri amici ma anche con adulti di riferimento (genitori, parenti, insegnanti). Inoltre gli adulti – in particolare i genitori – vengono indicati tra coloro che l’80% dei ragazzi intervistati ha tra i propri contatti sui social network.
“Si tratta di indicazioni rilevanti perché ci dicono che c’è uno spazio di dialogo fra genitori e figli e tra i ragazzi e il mondo adulto nel suo complesso”, sottolinea ancora il Direttore Generale Save the Children Italia.


“D’altra parte se come dimostra questa ricerca è ormai evidente che la sessualità dei ragazzi si esprime e si esperimenta sempre di più attraverso le nuove tecnologie, il rischio è che ciò avvenga in modo improprio, dove le emozioni sono sempre più sganciate dalla fisicità e dove la sessualità è solo sesso, sperimentato con modalità e tempi inadeguati, agito, ad esempio, in età precoce o con adulti. Quello che dunque va fatto è approfittare dello spazio aperto, favorendo il dialogo fra minori e adulti anche e soprattutto sulla sessualità e sui sentimenti, lavorando sulla vita emotiva dei ragazzi”.


L’evento di guerrilla theatre “slip volley” a Roma


Save the Children insieme ad Adiconsum opera da anni per promuovere un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie con attività nelle scuole attraverso le "settimane di sensibilizzazione per la sicurezza in Internet". Nell’anno scolastico 2009-2010 Save the Children e Adiconsum hanno incontrato più di 1300 studenti e centinaia di educatori tra insegnati, genitori e operatori del settore in 7 regioni italiane. Quest’anno, per il Safer Internet Day, Save the Children e Adiconsum hanno promosso a Roma il 5 febbraio una partita di slip volley, un evento simbolico organizzato dai ragazzi attraverso la rete su un'idea creativa di Smart;)Jokes. Per qualche minuto in piazza del Popolo si sono visti volteggiare dei palloni fasciati da indumenti intimi multicolori, metafora di come le informazioni e le immagini private, personali, anche molto intime attraversano la rete passando di mano in mano con conseguenze non sempre prevedibili. Infatti sulla rete da volley la scritta“I fatti tuoi attraversano la rete?”. Al fischio di fine partita i ragazzi si sono fermati ed è apparso uno striscione con la frase: “È più di un gioco. E la tua vita” (per informazioni www.slipguerrilla.com). Guarda le foto dell'evento

La ricerca completa è scaricabile sul sito www.savethechildren.it


Sono disponibili immagini e foto anche sull’evento di slip volley a Roma


NOTE:

1 - La ricerca è il risultato di 1272 interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), effettuate presso adolescenti e pre-adolescenti dai 12 ai 19 anni di Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud Italia e Isole, tutti con accesso al web. Il campione è stato intenzionalmente sbilanciato a favore dei ragazzi di 12-17 anni perché l’obiettivo dell’analisi era quello di fotografare il fenomeno tra i minorenni.

2- Il programma Safer Internet è il principale piano di intervento della Commissione Europea in materia di nuovi media e tutela dei minori. Save the Children e Adiconsum rappresentano lo snodo italiano del programma, nel quale si inserisce EASY, la campagna di sensibilizzazione portata avanti da Save the Children e Adiconsum che mira a diffondere nei più giovani, un utilizzo consapevole e positivo dei nuovi media, attraverso, tra l’altro, attività nelle scuole, un Ludobus attrezzato che gira l’Italia, attività di advocacy e un sito dedicato (www.easy4.it).



Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070023-71-001; 345 5508132, 339 7854857, 338.7518129
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it

Ufficio Stampa Adiconsum
Tel. 06/4417021 - 3472469277
Alessandra.aggravi@adiconsum.it




TRE GIORNI PER LA SCUOLA


Parte oggi alla Città della Scienza di Napoli la IX edizione di 
"3 giorni per la scuola" 
Convention Nazionale sul mondo scolastico 





il programma di oggi


Mercoledì 12 ottobre *

E-mailStampa
ore 8,30
REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI
>Galleria Spazio Eventi

ore 10,00
CONVEGNO INAUGURALE
>Sala Newton
Saluti istituzionali:
Vittorio Silvestrini, Presidente di Città della Scienza
Annamaria Palmieri, Assessore 
alla Scuola e all'Istruzione del Comune di Napoli
 
Gennaro Ferrara, Vicepresidente della Provincia di Napoli
Diego Bouché, Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania
gallery_kubrick08Caterina Miraglia, Assessore all'Istruzione della Regione Campania







A seguire:
Viaggio nell'Energia
Conversazione con Folco Quilici, documentarista e scrittore
Nell'occasione saranno presentati i video sull'Energia realizzati da Folco Quilici per Eni.








ore 12,30
INAUGURAZIONE DEGLI SPAZI ESPOSITIVI E MOSTRA "LA PAROLA ALLE SCUOLE">Science Centre

EVENTI A CURA DEGLI ESPOSITORI
>Sala Modotti
Tecnologie per l’innovazione
Laboratori dimostrativi per i docenti
A cura di Elettronica Veneta
>Conclusione ore 17,00


ore 13,00
BREAK


santoianni
ore 14,00-15,20
CONFERENZE E SEMINARI 
>Sala Saffo
Dimmi come insegni e ti dirò chi sei
Una indagine e sei identikit per affrontare una specie in estinzione: lo studente
Ideato e condotto da:






                     Flavia Santoianni, Professore di Pedagogia generale - Università Federico II di Napoli


>Sala Averroè
A scuola di Ambiente
Riflessioni e proposte sulla sostenibilità ambientale
Introduce:
Luigi Amodio, Direttore generale Città della Scienza
Interventi:
Carlo Montalbetti, Direttore generale COMIECO
Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania
Giovanni La Magna, Assistente regionale WWF Campania
Aldo Savarese, Responsabile SABOX Eco Friendly Company
Concetta Mattia, Responsabile progetto Rifiuti Zero
Generoso Baio, Presidente Patto dell'Agro S.p.A. - Agenzia locale di sviluppo della Valle di Sarno
Modera:
Ugo Leone, Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio

LA PAROLA ALLE SCUOLE 
>Sala Ippocrate
Sessione HCl
Interventi:
Arte, Architettura e Design del Paesaggio
Antonia Maria Guarnieri, L.A. "G.de Nittis", Bari
La scienza su tela: Galleria d'Arte
Giuseppa Fico, C.D. "G. Pascoli", Grumo Nevano (Napoli)
La Filastrocca della Vita
Angela Lucchese, I.C. G. K. Shkanderbeg, Faggiano (Taranto)
Mare e terra a confronto
Elisabetta Ricca, C.D., Sorrento (Napoli)

>Sala Bach
Sessione C6H12O6
Interventi:
Il racconto della scienza - digital storytelling in classe
Francesca Morgese, I.I.S. L. Einaudi, Canosa di Puglia (Bari) e Liborio Dibattista, Università degli Studi Aldo Moro di Bari
"Novelli" promotori di valori
Anna Campofreda, I.S.I.S.S. G.B. Novelli, Marcianise (Caserta)
La didattica complice
Lucia Fasciglione, I.C. M. Polo, Calvizzano (Napoli)
La pagina che non c'era
Isabella Buono, I.C. Via Giulia 25, Roma e Diana Romagnoli, I.S. Pitagora, Pozzuoli (Na)

EVENTI CLUB DEGLI INSEGNANTI DI CITTÀ DELLA SCIENZA
>Science Centre
Visita guidata alle esposizioni scientifiche
A cura di Città della Scienza - Gestione Aree Espositive

>Science Centre
Visita guidata alla mostra "Bulli e Bulle"
A cura di Città della Scienza - Progetti per l'Infanzia, FAI-Fondo Ambiente Italiano e Seconda Università di Napoli

EVENTI A CURA DELLE ASSOCIAZIONI 
>Science Centre - Spazio Forum
150 anni di Scuola italiana per l’Unità. Il ruolo dell’UCIIM
A cura di UCIIM – Associazione Professionale Cattolica di Insegnanti, Dirigenti e Formatori
Interventi:
Giovanni Villarossa, Presidente nazionale UCIIM
Rosaria Picozzi, Presidente regionale UCIIM Campania
Pasquale Marro, Addetto Ufficio stampa UCIIM
Modera:
Antonio Galdiero, Consigliere nazionale UCIIM

EVENTI A CURA DEGLI ESPOSITORI 
>Science Centre - Piazza della Sostenibilità
I laboratori per i docenti
A cura di COMIECO
Conduce:
Generoso Parmegiani, Designer
 




ore 15,40-17,00
CONFERENZE E SEMINARI
>Sala Archimede
Focus "Scuola, Scienza e Tecnologia" - Il libro liquido: edizioni digitali per la scuola
A cura della Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi - Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Interventi:
Azione Editoria Digitale Scolastica
Emanuele Fidora, Direttore generale MIUR - Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi
Editoria Scolastica: dall’analogico al digitale
Giulio Quadrino, Staff MIUR - Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi, Ufficio V
MIUR e CONSIP per l’Editoria Digitale Scolastica
Maria Antonietta Abbondanza, Responsabile CONSIP

>Sala Averroé
Gli studenti campani vanno in Europa
Un incontro con le scuole che hanno partecipato al progetto per lo sviluppo delle competenze dei giovani nelle lingue straniere
A cura dell'Autorità di gestione del POR Campania FSE 2007-2013 - Regione Campania

LA PAROLA ALLE SCUOLE 
>Sala Ippocrate
Sessione CaCO3
Interventi:
La natura conosce la matematica
Amalia Nappa, I.I.S. S. Pertini, Campobasso
Osserviamoci con i "numeri"
Silvana Perrella, S.S. di 1° grado "D. Alighieri", Caserta e Maria Letizia Vitale, ITS "M. Buonarroti", Caserta
Semi&alunni: un insolito binomio per indagini statistiche
Nadia Zamboni, I.C., Cogoleto (Genova)

>Sala Bach
Sessione NaCl
Interventi:
I colori ed i sapori della natura
Valeria Di Stefano, 3° C.D., Chieti
Bio?... è logico
Gabriella Gugliotta, I.C. Socrate, Marano di Napoli (Napoli)
Gli alimenti in laboratorio
Paola Pane, I.T.V. Emanuele II, Napoli
Mass media e stili di vita degli adolescenti europei: "Catch me if you can!"
Carolina Di Ferdinando, Istituto Liceale G. Milli, Teramo

EVENTI CLUB DEGLI INSEGNANTI DI CITTÀ DELLA SCIENZA
>Science Centre
Visita guidata alle esposizioni scientifiche
A cura di Città della Scienza - Gestione Aree Espositive

EVENTI A CURA DELLE ASSOCIAZIONI 
>Science Centre - Spazio Forum
Le indicazioni nazionali e le linee guida nelle Scuole Secondarie di II grado
Riflessioni, con interventi dei Presidenti delle sezioni Mathesis campane, su "cosa insegnare e apprendere di Matematica".
A cura di MATHESIS - Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche
Intervienti:
Emilio Ambrisi, Presidente nazionale Mathesis
Salvatore Rao, Presidente sezione Mathesis Napoli
Elisa Savarese, Presidente sezione Mathesis Castellammare di Stabia
Mario Innocenzo Mandrone, Presidente sezione Mathesis Benevento
Ferdinando Casolaro, Segretario Nazionale Mathesis
Michelangelo Di Stasio, docente di Matematica e Fisica - L.S. di Piedimonte Mates

giovedì 6 ottobre 2011

DIGITAL RELIGION: SYMPOSIUM & WORSHOP: si riapre il dibattito accademico

Dal sito del Dipartimento di Comunicazione della Texas A & M University, il programma del convegno


October 6, 2011
9 AM - 1 PM: Symposium on Digital Religion in 410 Rudder Tower
2:30 PM - 4 PM: Workshop on Researching Digital Culture in Glasscock Building 310

The embeddenness of the internet in our everyday lives increasingly influences our social, cultural and even religious perceptions and practices. From facilitating virtual pilgrimage and worship in cybertemples to religious blog and social networking that serve as alternative sources of information, the Internet provides new outlets for spiritual experience and meaning making in contemporary culture




The Digital Religion symposium explores how new media is shaping our understanding of religion in a networked society. Key interdisciplinary scholars from a forthcoming collection, Digital Religion: Understanding Religious Practice in New Media Worlds (Routledge 2012) will discuss the internet’s influences aspects of religious ritual, identity and authority online and how these are shaping perceptions about very nature of religion.


Symposium Schedule:




8:45

Coffee


9:15

Welcome and Introductions


9:30

Understanding Digital Religion (Heidi Campbell)


9:45

Approaching Ritual Online (Christopher Helland)


10:30

Framing Religious Identity through the Internet (Nabil Echchaibi)


11:15

Coffee


11:30

Negotiating Religious Authority Online (Pauline Hope Cheong)


12:15

Panel Discussion on Current Trends in Digital Religion

1:00

Lunch


Guest Speakers Include:
Christopher Helland, Associate Professor of Sociology of Religion at Dalhousie University, will provide a survey of how religious rituals—especially in Christian, Buddhist and Hindu contexts--have been studied online and how meaning is negotiated by between online and offline sources in such acts.

Nabil Echchaibi, Assistant Professor of Mass Communication at University of Colorado-Boulder, will speak on the Islamizing of New Media and how Alt-Muslim.com in its attempt to function as an alternative to conventional authority and identity in Islam and in its claim to create a counterculture for Muslims around the world.

Pauline Cheong, Associate Professor of Communication at Arizona State University, will discuss how traditional religious authority is being both challenged and empowered through new media technologies, and what frameworks are needed to understand what constitutes a source of authority in a networked society.

Research Workshop:
A workshop on “Studying Digital Culture” will also be held from 2:30-4pm in the Glasscock Center Library. This is open to students and faculty interested in learning about the ethical, theoretical and methodological challenges related to conducting research in various online environments. This even is also free, but reservations are requested.
For more information or to make reservation please contact Heidi Campbell, Department of Communication, heidic@tamu.edu, 979-847-9474

Sponsored by the Interdisciplinary Program in Religious Studies; the Glasscock Center for Humanities Research; Department of Communication; the Initiative for Digital Humanities, Media and Culture; and the Race and Ethnic Studies Institute at Texas A&M University.